Skip to content

BREAKOUT – Come Atari ha definito la storia di APPLE

Reading Time: 3 minutes

 

Steve Jobs. Chi non lo conosce?
I geeks sfegatati di Apple sanno di sicuro tutto su di lui, che ne so, quanti maglioncini girocollo aveva, le pose che prendeva, quanti figli illegittimi non riconosceva.
Da onesto utente Android/Windows, però, specialmente per il fatto di avere avuto sempre pochissimi soldi a disposizione per soddisfare i miei capricci tecnologici, mi capita spesso di essere circondato da fedelissimi utenti Apple che non esitano a spiattellare in pubblico i loro dispositivi, così, senza ritegno, flexando ignobilmente. E allora io penso: pagatemi almeno una birra santoddio, possibile che mi debba sempre confrontare con un iphone, un iwatch, un iPad e perdere rovinosamente? Cosa volete che vi dica oltre a questo? La mia è una resa totale! Quei dispositivi sono oggettivamente i migliori ma Steve Jobs per me rimarrà sempre una persona un po’ così. Un po’ stronza.
Ovviamente non sto qua a dirvi se Steve Jobs sia stato più o meno stronzo della media, ma è sicuramente stato stronzo quando lavorava in Atari. Ripeto: pagatemi una birra e vi racconto tutto.
Intanto ascoltatevi un po’ di pubblicità:

 

Una cosa che magari non sapete se non seguite da vicino quell’ambiente pregno di naftalina e canfora che è il retrogaming è che, oltre a fare il visionario di Apple, Steve Jobs ha iniziato la sua carriera seguendo il classico percorso applicabile a tutti i geni dell’informatica che hanno plasmato il concetto di videogioco dei giorni nostri, ovvero, ha iniziato lavorando in Atari.

Ok, a quel tempo interpretava un ruolo diverso. Ancora lontanissimo dal vestire i panni del guru dell’informatica era più un hippie biker con chitarra a tracolla e poco incline a curare la propria igiene personale che altro, ma alcuni lo vedevano anche come un valente tecnico elettronico. Oddio, tecnico elettronico… Voi come lo definireste uno che ciondola per gli uffici di Atari poggiando i propri sandali lerci sulla scrivania e alla fine consegna un progetto di videogioco non suo per incassare un assegno che poi non divide equamente con l’inconsapevole fautore di quello stesso progetto? Secondo voi chi è più tecnico fra Jobs e Wozniak? Io non lo so, ma ecco a voi un passaggio del film di Danny Boyle che rende l’idea del tipo di persona con cui si aveva a che fare:

 

Passiamo oltre ed entriamo in topic.
Ok. Siamo tutti d’accordo. In confronto ai videogiochi moderni, Breakout di Atari è l’equivalente della morra cinese. Eppure questo semplicissimo videogioco arrivato quattro anni dopo Pong che ne rappresenta la naturale evoluzione è uno dei trampolini di lancio dell’intera industria dei videogiochi.
E se non fosse così, sicuramente non lo trovereste in così tante varianti in giro ancora adesso che, sebbene spesso si riducano a proporci quella stessa versione sotto steroidi come iniziò a fare Arkanoid 39 anni fa, possono ancora regalare del sano coinvolgimento.

A Breakout può mancare un graphics design immediatamente riconoscibile come quello di Space Invaders ( avete mai visto in giro magliette di Breakout? Io no. Mai ), ma il suo gameplay ha comunque resistito all’incedere del tempo e la sua influenza sugli altri giochi venuti dopo non può essere sottovalutata. Inoltre non capita spesso che un futuro magnate degli affari come Jobs (che secondo quanto da lui riportato odiava i videogiochi ) contribuisca a gettare le fondamenta del gaming con un enorme successo arcade. L’esperienza con Breakout ha anche rinvigorito Steve Wozniak per creare la sofisticata scheda madre per l’Apple II. Infine, la creazione del gioco porta con sé una delle uniche vere spaccature fra i due co-fondatori di Apple, quindi, sì, Breakout è un evento fondamentale per comprendere la loro relazione.

IL RESTO DELL’ARTICOLO È LEGGIBILE QUI, SUL BLISSCAST JOURNAL


Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

Ti piace questo blog? Per favore, consiglialo a un amico

RSS
Facebook
YouTube
Instagram