Franco Aquini: amico, podcaster, videogiocatore, personificazione della lotta.
Arriva un momento nella vita in cui senti sulle spalle tutto il peso della tua età, non mancano mai le occasioni per sentirti vecchio, e quel brillante futuro a cui hai sempre agognato durante tutta la vita alla fine te lo ritrovi alle spalle.
La mia prima volta è stata quando mia figlia mi ha perculato perché ho un account su facebook: «Sei vecchio. Stai ancora su facebook» mi ha detto. Ma in verità le occasioni si stavano già moltiplicando da un bel po’: l’ennesima riedizione di lusso di un disco mitico con cui sono cresciuto, l’ennesimo passaggio al cinema di un film generazionale rimasterizzato in HD con 10 secondi di scene inedite, l’ennesimo anniversario di un disco/film che ero convinto fosse uscito l’altro ieri, fino ad appena 10 giorni fa quando il ragazzino di mia figlia, convinto di rivelarmi i suoi gusti musicale estremamente ricercati e di nicchia mi ha detto: « Ma sai… io ascolto musica che non conosce nessuno. Mi piacciono i BAUHAUS! ». Lì per lì volevo prenderlo a sberle ma poi ho capito che avrei dovuto solo abbracciarlo fortissimo.
Al netto di questo, qualche giorno fa ho individuato con plastica certezza uno di questi momenti. Uno di quelli scritti a chiare, inequivocabili lettere, e che stabiliscono incontrovertibilmente il fatto che chi li sta vivendo faccia parte di una generazione ormai obliterata e vistosamente in disarmo.
E… No. So cosa state pensando. Riguardava me solo fino a un certo punto. Riguardava ANCHE me, ma soprattutto… Franco Aquini.
Durante la prima diretta di Atariteca Live, Franco ha un ritorno in cuffia e precipita in una voragine di perplessità. Una perplessità e confusione che si protrae per quasi due minuti buoni senza soluzione di continuità. E non bastano i miei tentativi di comunicare con lui per provare a risolvere il problema. Non servono a niente. Franco è impanicato fino alla punta dei capelli come un ottuagenario davanti al prelievo bancomat. Non ci sarà modo di spiegargli niente fino al momento in cui capirà da solo di aver aperto una finestra del browser sul canale youtube dei Vintage People e il doppio audio che lo sconvolge arriva proprio da lì.
Ci sono voluti quasi due minuti perché lo capisse.
Dopo aver vissuto quell’episodio, ho stilato le mie ultime volontà su carta libera e le ho riposte, bene in vista, nel primo cassetto della mia scrivania ( Atariteca andrà al mio amico Mike Arcade, forse l’unico che ne potrebbe fare qualcosa di realmente utile ).
Intanto, per voi, ecco il primo episodio di Atariteca Live con Franco Aquini di Insalata Mista Podcast.
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