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INTELLIVISION AMICO: Tommy Tallarico e un errore talmente bello che sarebbe uno sbaglio non commettere

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Svegliarmi tardi è sempre stato un mio grosso problema. Fortunatamente non accade spesso, ma in questo caso mi piacerebbe capire le dinamiche che mi hanno spinto ad ignorare Intellivision Amico per quasi due anni, concentrandomi unicamente su quel gran casino che è diventato il nuovo Atari VCS.
Certo, anche Amico non è ancora uscito sul mercato, ci mancherebbe, ma non mi aspetto che non esca come per il nuovo Atari VCS. Comunque, per chi non fosse al corrente: Amico è la nuova console della nuova Intellivision Entertainment capeggiata da quel dritto di Tommy Tallarico (che per ora sta facendo un eccellente lavoro) e dovrebbe riportare nei salotti dei retrogamer e dei loro figli i vecchi giochi classici, i vecchi giochi reimmaginati, e nuovi giochi fatti alla vecchia maniera. Il ricordo sarà il carburante di tutta l’operazione ma la voglia di proporre anche qualcosa di nuovo non manca. Insomma, forse niente di nuovo sotto il sole ma il tutto viene fatto con la serenità e il grande cuore di Tommy Tallarico.

 

Lo scorso anno, esattamente in questo periodo, dedicai un articolo ai buoni propositi di Atari nel 2019 in conseguenza dell’avvento della sua nuova console VCS. Nel corso di quell’anno ne sono successe di ogni, e il tasso di credibilità di Atari è precipitato ai minimi storici ( non che ne avesse poi molto fin dall’inizio, del resto).
Oggi, a distanza di meno di due mesi dall’annunciata uscita della sua nuova console VCS, l’hype si è talmente raffreddato da poter essere spedito su Marte in criostasi con un viaggio interplanetario lungo 7 anni.  Adesso, sulla cresta dell’onda c’è Tommy Tallarico, e vi assicuro che sta facendo un sacco di rumore con il suo nuovo Intellivision.

Chi è Tommy Tallarico

Per tutti quelli che intendono il gaming solo come l’ennesima offerta al GameStop e le bestemmie in co-op mentre giocano a Call Of Duty, tocca precisare chi sia Tommy Tallarico; compositore ed esecutore di musiche per videogiochi da quasi trent’anni, nonché rispettabile figura dell’ecosistema videoludico.
Tommy è un forte appassionato di baseball e fan sfegatato di Spider-Man, colleziona aceto balsamico ( credo sia l’unico al mondo a fare una stravaganza del genere) ed è anche vegano. Ha un cane di nome Houdini e, secondo un articolo a lui dedicato sul Los Angeles Times, la sua casa, oltre ad ospitare statue a grandezza naturale di Indiana Jones, personaggi di Star Wars, e persino di mago Merlino, pare un posto in cui «…sia impazzito un dodicenne con un enorme conto in banca».
Se non ve ne foste già accorti, qui siamo in presenza di un miliardario turbonerd che ha costruito la sua fortuna sulle solide basi della musica per videogiochi, e nel corso della vita si è costantemente dedicato al riconoscimento dei diritti della categoria ( fondando addirittura un’organizzazione dedicata alla sua tutela ). Accumulando in curriculum innumerevoli note di merito anche in beneficenza, quello che ha noi preme sapere di Tallarico è che nel 2018 acquista delle quote societarie di Intellivision Production e, sicuramente incoraggiato dall’ampio riscontro di pubblico ottenuto dall’allora nascente Ataribox, annuncia l’imminente arrivo di un’analoga nuova console marchiata Intellivision: AMICO.
Le parole le porta via il vento e le biciclette i livornesi, dissero molti esperti della materia a quel tempo, ma quando nel 2017 muore Keith Robinson ( figura storica e presidente di Intellivision Production ), Tallarico subentra al suo posto e riorganizza tutta la baracca. Da quel momento in poi, la console passa dall’essere probabile, all’essere possibile.
Adesso è lui il capo indiscusso di Intellivision Entertainment, società rinata che sta costruendo Amico come nuova versione della famosa console da gioco degli anni ’80. Il 2020 sarà un grande anno per i gamer, è in programma l’uscita di molte console e Tallarico si è impegnato a lanciare la nuova macchina il 10 ottobre, o come ama dire lui: il “10/10/20/20”.

Promozione al CES 2020

Come un novello Stan Lee, l’uomo immagine di Intellivision ha trascinato il suo innato carisma al CES 2020 tenutosi all’inizio di gennaio, ma al contrario di Atari, che per mostrare lo stato dei lavori del suo Atari VCS si è presa una stanzetta da poveri nei pressi della manifestazione delegando un terrorizzatissimo Michael Arzt a fare da anfitrione, Tallarico è stato ospitato al summit “Kids@Play & FamilyTech” direttamente all’interno del circuito del CES, e non ha fatto assolutamente mistero su cosa Intellivision voglia essere.
Sì, ok. Tommy dice tante belle cose, siamo tutti d’accordo, ma una cosa va messa bene in chiaro: Amico non è stata ancora materialmente presentata.
Al momento non sono note le sue specifiche tecniche e nessun tipo di hardware è mai stato mostrato realmente. Lo stesso Tallarico ha potuto portare con sé soltanto una stampa 3D di uno dei suoi controller. Solo i led del disco controller funzionavano e il touch screen era finto, ma la cosa impressionate era che il disco, a detta di Tommy, sarà capace di rilevare ben 64 posizioni diverse, e per alcuni giochi potrà restituire un feeling non molto dissimile da quello di una vera trackball. Videogiochi come Missile Command, o ad esempio, Centipede, potranno essere giocati al meglio.
Il controller è appositamente studiato per le generazioni zoomer ed ha la possibilità di essere utilizzato sia in orizzontale che in verticale, a seconda di come lo si impugna. Dispone di un microfono incorporato per impartire comandi vocali e di un piccolo speaker. La cosa bella è che potrà essere usato anche come unità di memoria di massa portatile, tipo una chiavetta USB. Gli utenti Amico potranno scaricare i giochi direttamente nel controller e trasportarli ovunque vogliano, per poi giocarli su qualsiasi altra console Amico che non sia quella di appartenenza.

 

I principali rivenditori americani paiono entusiasti di Intellivision Amico. Wal-Mart, Best Buy, e GameStop sono disponibilissimi a mettere in vendita la nuova console e il motivo è semplice: il target.
Tallarico mira a una fascia di pubblico ben precisa: i millenial e gli zoomer. Nelle intenzioni di Amico c’è l’idea di riunire le famiglie ed è completamente disinteressata ai videogiocatori hardcore, andando invece a erodere quello che ormai sembra il dominio incontrastato di Nintendo. Come strategia non è pensata male. I millennial sono adesso il gruppo generazionale più numeroso al mondo. Sono i nuovi genitori e, si sa, i genitori hanno quel fastidioso vizio di mettere al mondo dei figli; figli che adesso avranno tra i due e i sette anni e che sono pronti ad ereditare le passioni dei padri.
Per quella fascia di clientela, Xbox e PlayStation sono ancora lontanissime, arriveranno con l’adolescenza. Persino la Switch è stimata avere un’utenza dagli otto anni in su. L’idea di Tallarico potrebbe realmente funzionare, tantoché tutto il marketing di Intellivision Amico è focalizzato sui suoi giochi. Ci saranno tonnellate di giochi sportivi e ricreativi. Non solo baseball, calcio, basket, ma anche bowling, freccette e biliardo. Tonnellate di giochi da tavolo, e tutti quei giochi che si possano definire ricreativi. L’obiettivo è catturare i bambini e dargli l’opportunità di giocare con i loro genitori a giochi, tutto sommato, semplici e convenienti, tant’è che lo slogan di Intellivision adesso è : “Togheter AgainAncora insieme” e sarà sempre ben visibile su ogni loro prodotto.
Tommy dichiara candidamente che ci saranno circa 40 giochi disponibili il giorno del lancio, e non sarà tutto lì perché ne usciranno altri ad intervalli regolari di uno ogni 10-14 giorni. Tutte le licenze di Intellivision Amico verranno annunciate all’E3 2020. Saranno per bambini e per adulti, ma con molte gradite sorprese.

 

Ma mentre Tallarico parla si autocertifica come eccellente volto di marketing, cosa è esattamente la sua azienda? Chi è la rinata Intellivision Entertainment?
Beh, per il momento conta solo 35 persone ma è in forte espansione, soprattutto, dispone di più di 300 sviluppatori esterni che stanno lavorando sui videogiochi, e la bellezza è tutta qui. Per Amico non c’è bisogno di realizzare Call Of Duty o Red Dead Redemption 2. I giochi non richiedono dei team giganteschi e le squadre sono mediamente composte dalle 6 alle 10 persone; un programmatore, due o tre artisti, un tecnico audio, un produttore, e un designer; tutti impegnati per un tempo di sviluppo medio di cinque o sei mesi. I giochi più pesanti come Earthworm Jim possono richiedere dai nove mesi a un anno. È un modello di business completamente diverso dalle grandi major videoludiche, sfugge alla logica del tripla A per far guadagnare al catalogo di Amico, giochi esclusivi.

Atari VCS vs Intellivision AMICO: Chi vince?

In assenza di un vero e proprio prodotto sul mercato, nella guerra del marketing Atari risulta molto meno “simpatica” di quanto non lo risulti Intellivision. A distanza di quasi 3 anni dall’annuncio della console VCS è ormai chiaro a tutti che questa Atari a conduzione francese non abbia la minima idea di come comunicare ai suoi clienti, e conduca l’intero progetto con un’inesperienza e un’incapacità senza pari. Ma del resto, se non si ha persone competenti alle spalle e si pretende che quello che viene prodotto si basi sulla potenza del marchio, quello che si ottiene, quando non è deleterio, è modesto.

Intellivision ha il grande vantaggio di disporre del volto immediatamente identificabile di un testimonial d’eccezione: Tommy Tallarico. Musicista carismatico e rispettabile nell’ambito dei videogiochi. Conduce la sua operazione con più oculatezza, senza strombazzare a destra e sinistra promesse che poi non potrebbe mantenere. Al contrario di Atari, ha subito messo a fuoco il nocciolo della questione: i giochi invece che l’hardware. Ne ha già annunciati molti e anche una golosa esclusiva come il nuovo titolo dedicato a Earthworm Jim. Pubblica aggiornamenti regolarmente su twitter e youtube, condivide con il proprio potenziale pubblico i volti del team, le loro aspirazioni, le loro strategie.

Insomma, quello che voglio dire è che nessuna delle due aziende è quella che era un tempo. La battaglia in corso è sostanzialmente una battaglia di marketing e di gestione del marchio con tutte le suggestioni che può suscitare. Intellivision sta dimostrando di saperci fare molto meglio, e racconta una storia più convincente di quella di Atari nonostante, alla fine, non abbia ancora mostrato niente se non delle foto e dei gameplay su youtube. Sostanzialmente è marketing, e Atari si è dimostrata altamente incompetente in quest’ambito.


Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.