Le MUSICHE DEI VIDEOGIOCHI con Mangianastri Podcast

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La cosa bella delle piattaforme di podcasting è che, per quanto se ne dica, sono una fonte inesauribile di contenuti originali che si rinnovano in continuazione, una fucina di idee e format senza soluzione di continuità, che si trasformano, si adattano, certe volte osano e certe altre no.
Il brutto delle piattaforme di podcasting, che poi è il motivo per cui le cose che ho appena detto tendono a non essere percepite dall’ascoltatore, è che ogni volta che un argomento funziona immediatamente si innesca un trend che porta alla sua produzione massiccia, alla nascita di un numero apparentemente illimitato di podcast fotocopia che intasano le piattaforme, le congestionano, e le svuotano di tutto quello che c’era di originale all’inizio, lasciando chi ascolta nauseato e annoiato mentre alza gli occhi al cielo come il meme di Iron Man.

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Quando gira bene, le copie hanno effettivamente capito cosa rendeva forte l’originale, l’hanno replicato e il risultato sono cloni che non hanno la freschezza del primo, ma che continuano a essere comunque efficaci. Tipo i podcast sui videogiochi: sborontamila podcast tutti uguali (in realtà in italiano saranno un ventina ma sono talmente noiosi che sembra di averne ascoltati il doppio) con le stesse pretese, gli stessi limiti, gli stessi temi e la rassicurante consapevolezza che se ti era piaciuto il primo che hai sentito, probabilmente ti piaceranno tutti gli altri.
Quando invece gira male abbiamo il filone di sessioni rumorose interpretate da soggetti che si credono intelligenti perché dicono ad alta voce cosa sta succedendo secondo loro, delle grossolane filippiche di un’ingenuità disarmante, dei conduttori che tentano disperatamente di far ridere senza averne una reale possibilità.

All’origine del male c’è sempre qualcuno non troppo sveglio che sente una roba che funziona e urla “ANCH’IO!”, senza avere capito veramente cosa funziona, ne copia gli aspetti più superficiali, e pensa che vada bene così. Quel qualcuno NON è Jonathan Ghidotti. Quel Podcast NON è Mangianastri Podcast. Un podcast, il Mangianastri, che divulga interessantissime digressioni sulle colonne sonore videoludiche e i videogiochi, e si pone come obiettivo quello di stimolare l’interesse di tutti gli appassionati musicologi di questo pianeta ( mica un’altro! proprio questo! ).

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Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

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