Lo ZX SPECTRUM ai tempi dello smartphone: METAMORPHOSIS

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Quella di Metamorphosis è una storia bizzarra, come spesso ne sentite raccontare qui in Atariteca. Nel gruppo telegram mi contatta Federico Gori facendomi notare una cosa che davvero non posso ignorare: Leonardo Vettori, un graphic designer di chiare origine fiorentine, sta preparando un videogioco a tema horror su piattaforma ZX Spectrum. ADESSO. ORA. Nel 2021.
Chi mi conosce sa che, avendo io una spregiudicata attrazione per tutte quelle cose che ti fanno fare una brutta fine, non posso proprio resistere ai videogiochi popolati da demoni, mostri tentacolari e strani culti ancestrali. E poi regaz, quando si riceve un’imbeccata direttamente da uno de i Bit-Elloni, cosa vuoi fare? Così mi ci sono fiondato sopra subito.
Quest’anno, poi, cade il 39esimo anniversario di questa macchina di grande peso. Nel 1982 si cominciava a produrre quello ZX Spectrum che qui da noi ha cercato in tutti i modi di insidiare la supremazia del C64 senza mai riuscire neanche lontanamente ad avvicinarsi in termini di vendite alla corazzata del Commodoro. E qui in Italia, presi come siamo a berciare sui social network commenti ironici su reality show da subumani e serie TV di una mediocrità che fa male alla pelle, la cosa è passata inspiegabilmente sotto traccia ( stranissimo)  ma almeno ci sono io qui in Atariteca a supplire a questa mancanza di rispetto verso Metamorphosis e lo ZX Spectrum.
La verità è che a quasi 50 anni non ho più voglia di fare quello che alla fine molla l’osso per pigrizia. Ho ingoiato il rospo quand’ero giovane con il mio Atari 800XL, bellissima macchina solitaria in un mare di commodore 64, ma adesso che ne ho la possibilità, col Razzo che mi faccio scappare l’opportunità di sapere le cose. Ecco che, a neanche un mese dal rilascio ufficiale di Metamorphosis, ho giustamente intervistato Leonardo Vettori che me ne ha raccontate delle belle sul perché e il per come si decida di fare un videogioco a tema horror per ZX Spectrum nel 2021.

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Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

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