QUESTPROBE: morte ingloriosa di una saga partita bene

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Vivessimo in un mondo giusto, tutti noi che abbiamo più di quarant’anni e usato un computer fin dagli anni ’80 dovremmo versare un tributo di riconoscenza alle avventure testuali. Quelle stesse avventure che ci hanno permesso di entrare in confidenza con l’inglese e con i 2 neuroni solitari che dimoravano nel nostro cervello.
Si, perché, nate come un progetto sperimentale ed episodico, le avventure testuali si diffusero rapidamente grazie alla loro esigua richiesta di risorse a computer che, all’epoca, avevano ben poco da offrire in termini di grafica e colori. Fu così che nella prima metà degli eighty raggiunsero la popolarità e il titolo di punta del genere fu senza dubbio ZORK con tutti i suoi seguiti.

Vivessimo in un mondo giusto, tutti si ricorderebbero di Scott Adams e delle sua Adventure International che tanti giochi ci ha regalato, tra i quali c’è sicuramente la serie Questprobe: primo tie-in tra fumetti Marvel e videogiochi.
Vivessimo in un mondo giusto, appunto… Ma sapete com’è? Purtroppo il mondo non esattamente il posto più giusto possibile e quindi provo a renderlo giusto io raccontandovi un podcast sulle Marvel-avventure.
E allora, SIGLA!


Nel 1984 i giochi testuali di avventura erano davvero al top della popolarità. Disponibili per tanti modelli di computer a prezzi accessibili, spadroneggiavano sul mercato e gli utenti se li “mangiavano” più velocemente di quanto i primi sviluppatori riuscissero a programmarli.
Infocom aveva rilasciato i primi tre titoli di Zork iniziando una nuova serie denominata “The Enchanter Trilogy” ( la trilogia dell’incantatore), e la Sierra On-Line dominava il settore con giochi di avventura grafica che andavano dalla serie di “Kings Quest”, estendendosi fino ai giochi basati sul “Dark Crystal” di Jim Henson e i personaggi Disney.

 

Agli esperti di marketing divenne subito chiaro che i giochi di avventura, attraverso la pubblicità nelle riviste di computer, stavano facendo così tante vendite, ma così tante vendite da prendersi una fetta importante del mercato, e alla Marvel Comics questa cosa non sfuggì, tant’è che Marvel volle accaparrarsi anch’essa una fetta di quella torta. Per realizzare il progetto, però, ci voleva uno bravo. Ci voleva l’uomo giusto al posto giusto. Uno che, quando si trattava di giochi di avventura, sapesse il fatto suo. Fu così che il telefono di Scott Adams squillò.
Dice: E chi è Scott Adams? Grazie per la domanda ascoltatori. Grazie…per…la…domanda.

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È lui Scott Adams. Il programmatore bianco con i capelli afro

Già dal 1978 Scott Adams era l’uomo simbolo dei giochi di avventura. Quest’omino di bassa statura ma con un’alta chioma afro che levati, aveva programmato il primo gioco commerciale del genere, tale “Adventureland“, e costituito addirittura una sua società, la “Adventures international“, per sviluppare e pubblicare i suoi giochi di avventura nel Nord America e in Europa.
Tra l’altro Adventure International fu una delle prime società di videogiochi gestita da marito e moglie, Scott e Alexis Adams, e si specializzò nella creazione di giochi per il mercato dei computer domestici come l’Apple II e successivamente il Commodore 64.

Riassumendo: Scott Adams è un grande nome nel mondo dei videogiochi durante i primi anni ’80, è noto soprattutto per aver realizzato giochi d’avventura testuale di prima qualità. Nel 1984, quindi, il suo curriculum aiuta la sua azienda ad instaurare una partnership proprio con Marvel Comics e Adams viene avvicinato dall’allora vice presidente esecutivo di Marvel, Joseph Calamari, il quale gli chiede di collaborare con il gigante del fumetto per una serie di giochi di avventura tie-in con i supereroi più popolari. Il risultato è QUESTPROBE, il primo videogame ispirato a un albo a fumetti ( e anche viceversa) :

Vengono previsti 12 giochi così come 12 fumetti che li avrebbero accompagnati.

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Bene, tutto chiaro, no? A differenza di una licenza tradizionale, Questprobe era una collaborazione tra la Marvel e la Adventure International di Adams, e quest’ultimo ne condivideva la titolarità sui diritti d’autore. Il piano era di far collaborare Adams e il disegnatore John Byrne, per creare un universo narrativo che avrebbe funzionato come il primo capitolo di un crossover tra gioco per computer e fumetto che sarebbe durato 12 episodi.
Con un concetto che è stato il primo del suo genere, ogni Questprobe si sarebbe dovuto focalizzare su uno (o più) supereroi Marvel, ma invece di essere semplicemente ispirato al fumetto, sarebbe stato una vera e propria storia sorella, collegata a un fumetto canonico che avrebbe aggiunto completezza alla narrazione complessiva. In sostanza, sia il fumetto che il videogioco si sarebbero potuti leggere e giocare in modo indipendente ma, insieme, avrebbero raccontato la storia completa di Questprobe.

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Il fumetto QUESTPROBE dedicato allo spararagnatele

I 12 fumetti e i relativi giochi sarebbero stati rilasciati nell’arco di quattro anni a partire dal 1984 fino al 1988, tre all’anno. La Marvel si getta nel progetto mani e piedi con una grande campagna pubblicitaria fatta di annunci stampa, mortaretti, e squilli di trombe su quasi tutte le sue testate che riportano il lancio del primo fumetto/videogioco adventure della galassia conosciuta.
E infatti i primi tre titoli usciti furono avventure basate su The Incredible Hulk, Spider-Man e Human Torch & The Thing from the Fantastic Four. La trama principale vedeva gli eroi combattere contro una figura sconosciuta chiamata Chief Examiner ( il capo esaminatore) che li avrebbe collocati in luoghi e situazioni strane con il solo scopo di rubare i loro poteri.

I Manuali presentavano illustrazioni della leggenda Marvel, John Romita Sr., nonché di Mark Gruenwald. I disegni in-game sono opera dell’illustratore interno di Adventure International, Kem McNair. Tutte le immagini dei giochi sono solide ed evocative nel Mighty Marvel Manner, nonostante la limitata tecnologia di riproduzione dell’epoca. Lo schema della storia è sviluppato da Scott Adams, lavorando gomito a gomito con John Byrne e Bob Budiansky.

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Purtroppo il pionieristico esperimento di connubio fallisce miseramente. Dopo un anno, a causa delle scarse vendite e del fallimento della stessa Adventure International, il progetto viene annullato, ma nel frattempo tre avventure sono già uscite sul mercato e disponibili su tutti i principali computer del tempo, sia su supporto floppy da 5 pollici e 1/4 che su cassetta. Dal momento che, al tempo, non tutti i computer sono in grado di gestire la grafica della versione completa, viene anche creata una versione alternativa solo testuale.
Le avventure rilasciate furono le seguenti:

  1. Questprobe #1: featuring The Hulk
  2. Questprobe #2: featuring Spider-man
  3. Questprobe #3: featuring The Human Torch and The Thing

Potenziale rivelazione: se vi state chiedendo chi sia in realtà il capo esaminatore, il personaggio dell’Universo Marvel creato apposta per QuestProbe, beh, sappiate che è lo stesso Scott Adams.
Se esaminiamo quello che sta facendo nel suo ufficio, il gioco ci dirà che “sta scrivendo il prossimo videogioco di QuestProbe” per computer. E i fumetti questprobe ci dicono che il pianeta natale del capo esaminatore si chiama curiosamente “Scadam”, ovvero, la contrazione del nome “Scott” + “Adams”. E anche se non vediamo mai la sua faccia ( sembra che non indossi gli occhiali), la pettinatura assomiglia sicuramente a quella di Scott come raffigurata nei vecchi cataloghi di Adventure International. E … aha! La pistola fumante di tutta questa storia è che il parser del gioco riconosce SCOTT come sinonimo di CHIEF EXAMINER! Il che sembrerebbe confermare i miei sospetti. Eccolo nel gioco:

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Il Questprobe #4 fantasma con gli X-Men (Cancellato)

Un quarto gioco però è già stato progettato, la storia concepita, e lo sviluppo iniziato. Come detto prima, sul più bello la Adventure International fallisce e il gioco non viene mai completato, ma lo stesso non si può dire del relativo fumetto con gli X-Men che invece è già stato disegnato in casa Marvel.
Tempo dopo, proprio quel fumetto verrà pubblicato, ma non come parte della serie Questprobe ormai morta. Ritornerà a galla due anni più tardi, riciclato come parte della serie “Marvel Fanfare” (esattamente il numero # 33).

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Il Marvellone riciclone

C’è da sottolineare una nota curiosa sull’albo in questione, invece di citare i giochi per computer o direttamente Scott Adams, la Marvel semplicemente dedicò un “ringraziamento speciale a Questprobe” e non fece condividere alla storia alcuna continuity con la saga. Questo perché, essendo Questprobe una joint-venture alla pari, le sarebbe toccato dividere i diritti d’autore con Adams( ‘sti pidocchiosi).

FONTI:
http://gamingafter40.blogspot.com/2010/08/great-scott-project-questprobe-1.html
https://advgamer.blogspot.com/2015/10/interview-with-scott-adams-and-kem.html
https://www.infinitefrontiers.org.uk/retro-gaming-scott-adams-interviewed/


Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

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