Speciale Estate – NARITA BOY

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narita boy

 

Rieccomi.
Vi ricordate? Tempo fa vi parlai di Eternal Castle Remastered, un videogioco Indie italiano che sicuramente, dopo il mio consiglio, tutti voi avete giocato. Voglio dire, avevo pure intervistato uno dei suoi creatori, Daniele Vicinanzo. Vabbè, vi ricordate di sicuro. Perdonate la domanda retorica.
The Eternal Castle Remastered era un videogioco italiano al 100% e degno di massima stima, tranne che poi lo Studio TFL che lo ha prodotto, così come era arrivato, è scomparso nel nulla. Mmmh, qui si aprono scenari intriganti su cui però non indagheremo ora.
Oggi, nel 2022, dello Studio TFL si sono perse completamente le tracce ma si sa molto di più dello Studio Koba. Ad esempio si sa che effettivamente è spagnolo, e che è entrato in esercizio dal 2016 lanciandosi con un semplice Kickstarter andato molto bene. Dopo questo, lo Studio Koba incontra Team17 e pensa bene di farci qualcosa insieme. E mentre la idee si ammucchiano sul tavolo, i Kobas optano per fare un bel videogioco hack and slash con una particolare attenzione alla storia e alle musiche. Un gioco, appunto, ispirato agli arcade degli anni 80. Un retrogame! Un retrogame che non fosse veramente un retrogame ma sembrasse e suonasse come un retrogame.

Come spesso succede per le produzioni videoludiche indipendenti dell’ultimo decennio, la storia di Narita Boy parte da lontano e presenta i soliti punti fondamentali: radici piantate in una campagna crowdfunding, tante idee da rendere concrete, tanti sogni da trasformare in realtà, un team di sviluppo costituito da una manciata di persone e un esordio assoluto.
Due fratelli stanno dietro a questo gioco incredibile: Eduardo e Salvador Fornieles, i fondatori dello Studio Koba. Eduardo è game designer, storyteller e level designer, mentre suo fratello Salvador si è occupato di tutta la musica e gli effetti sonori.
I loro sforzi concentrati in un ristretto team di appena 6/7 persone hanno dato i natali a Narita Boy: un gioco di avventura su binari con un sacco di elementi platform, un sacco di azione, Hack and slash a profusione ed enfasi sulla storia.

Ma cosa ci racconta Narita Boy?
Ottima domanda miei devoti ascoltatori, vi rispondo subito ma non prima di avervi fatto sentire uno stralcio di intervista di Eduardo Fornieles.

[Ed Fornieles]: L’idea principale non era quella di creare solo un gioco degli anni ’80. Stavo ripensando alla mia esperienza, alla mia nostalgia, alla sensazioni che provavo quando avevo 10 anni. Questo è stato il nucleo principale per creare il mio mondo.

Inoltre, vivo in Giappone e mia moglie è giapponese, il che mi ha ispira molto. Poco prima di iniziare Narita Boy è nato il mio primo figlio. Volevo in qualche modo ripetere questa idea di essere una persona, ma con due universi. Questa era l’idea centrale”. […]

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Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

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