Gli incastri internazionali di TETRIS

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tetris

 

Tetris è uno dei videogiochi più importanti e popolari nella storia umana, il genere di cose che gli alieni potranno scoprire dopo la nostra estinzione ed ammirare con sincera curiosità.
È difficile inventarsi qualcosa di originale da dire a più di trent’anni dalla nascita di questo classico dei videogiochi ma io ci voglio provare lo stesso. Lo sapete, sono ingenuo e ho sprezzo del pericolo, praticamente l’ideale per provare la veridicità della teoria Darwiniana, ma prima di immolare la mia anima al Dio delle sciocchezze devo dare una sincero ringraziamento ad Eugenia e agli Eredi Di Sam Tramiel per i loro corroboranti caffè. Grazie amici, grazie per il gratificante contributo. Se infatti vi piace atariteca e volete sostenerla potete farlo tramite il servizio dei caffè alla pagina www.ataritecapodcast.it, e se volete giocare ai tetramini mentali con il sottoscritto potete farlo iscrivendovi al canale telegram di Atariteca il cui link e riportato in descrizione.
Oggi quindi tocca a Tetris, un altro gioco dei bei tempi della clava tanto semplice quanto popolare. A quelli che pensano che sia TROPPO facile dico NO! Sono ALTAMENTE CONTRARIATO per questo vostro pensiero perché basta semplicemente leggere la storia che gli sta dietro per regalare una lettura affascinante. Tuttavia, è anche vero che molti di voi hanno questa specie di allergia, questo fastidio interiore, questa intrinseca difficoltà nel leggere i libri. Tante parole, troppe parole, righe e righe di parole. Vi rendete conto? Le righe sono proprio tante, e ce ne sono a paginate intere! Ché poi per leggerle ci vuole pure troppo tempo! Oh, ma che cos’è questo? Un podcast?! Sì, grazie. A voi ataritecari la storia di Tetris.

Se esiste un videogioco che si può avvicinare pericolosamente al termine “universale” state pur sicuri che quello è Tetris. È un gioco che chiunque, a qualsiasi età, da qualsiasi parte del mondo provenga, dal Polo Nord al Botwana, è perfettamente in grado di giocare. Eppure, voi non ci crederete mai, la sua creazione è stata uno dei mille intrighi direttamente collegati alla guerra fredda.
Di per sé il gioco è semplicissimo, è soltanto un puzzle video ludico che induce una forte dipendenza, ma la storia di come è diventato un fenomeno mondiale è molto più complessa. Ovviamente raccontarvela per filo e per segno è un compito a dir poco monumentale, ma per ovviare a questo problemino ho pensato bene di fare questo podcast riassuntivo che ben si barcamena tra buonumore e immaginario artistico.
Dice: «ma cosa c’è stato di così interessante dietro a Tetris?». Bravi. Bella domanda. Avete vinto un mappamondo.

 

La storia di Tetris è caotica come i suoi livelli più frenetici. A differenza della maggior parte dei videogiochi, Tetris non è stato progettato con l’intenzione di farlo diventare un videogioco di successo; è iniziato come un progetto amatoriale nella Russia sovietica che poi si è diffuso in tutto il mondo senza il consenso e la consapevolezza del suo stesso creatore. Il suo percorso è in realtà flagellato di furbacchionate, affari clandestini, contratti truffaldini e furti a titolo definitivo.
Sulla scia delle polemiche, migliaia di copie illecite di Tetris vennero richiamate e distrutte solo pochi mesi dopo la loro pubblicazione sul mercato, e Nonostante i cloni, gli scopiazzamenti, i copyright infrigment, Tetris alla fine è diventato il videogioco più venduto di tutti i tempi, un record che detiene tutt’oggi, alla faccia di Fortnight.

Tanto per incominciare vi dico che Tetris è stato creato nel 1984 da un dipendente del governo russo, Alexey Pajitnov, che lo sviluppa come un progetto amatoriale. Impiegato dell’Accademia delle scienze sovietica, Pajitnov lavora alla progettazione del gioco nel suo tempo libero e Poiché condurre affari privati ​​è illegale sotto il governo comunista, distribuisce gratuitamente la prima versione di Tetris ai suoi amici. Questi amici lo condividono con altri amici, e questi amici con altri amici, e questi amici con altri amici, e questi amici con altri amici, ed è così che il gioco inizia a circolare finché non si diffonde in tutta Europa. Pajitnov non guadagna soldi da questo successo ed è inconsapevole di quante persone si stiano godendo la sua creazione.

Il gioco è molto semplice: far cadere uno alla volta i tetramini e manovrarli durante la caduta in modo da formare una riga completa, la quale svanisce lasciando spazio al resto dei blocchi usati per comporla. Man mano che si procede nei livelli di gioco la velocità di caduta e la complessità dei tetramini aumenta progressivamente e gli incastri saranno sempre più difficili fino a che diverranno impossibili e il gioco segnalerà il Game Over.

Un CEO ha iniziato a vendere i diritti di “Tetris” senza mai acquistarli

Man mano che Tetris si diffonde in Europa e in Asia, il suo gameplay semplice e avvincente attira sempre più attenzione. Dalla metà degli anni ’80 in poi, la popolarità delle sale giochi sta diminuendo e il pubblico è affamato di giochi da giocare a casa. Sebbene la legislazione sulla proprietà intellettuale sia spesso confusa nella Russia sovietica, la creazione di Pajitnov viene trasferita su altri dispositivi da giocatori appassionati, il che attira l’attenzione del presidente della società  Andromeda software: Robert Stein.
Ma stare dietro a Tetris non è cosa facile. Quando Stein inizia a valutare l’acquisto dei diritti, per lui rintracciare il proprietario della licenza è un vero problema perché il gioco è stato creato da un dipendente dell’Accademia delle scienze sovietica e legalmente i diritti di distribuzione appartengono  dal governo russo attraverso un’agenzia nota come Elektronorgtechnica (o Elorg in breve).
Stein non ha idea di cosa sia Elorg e si avvicina all’accademia dove lavora Pajitnov per offrirgli 100.000 sterle in cambio dei diritti sulle versioni per computer di Tetris. Mentre Pajitnov gli risponde di sì e che l’accademia è sicuramente interessata all’accordo, Stein non intesta alcun assegno a nome dell’accademia e nessun accordo ufficiale viene mai finalizzato con essa. In pratica Stein paga tutti meno coloro che legalmente, in Russia, detengono i diritti del gioco.
Così, con in mano un sacco di accordi verbali e nulla scolpito nella pietra, Stein crede di possedere una licenza di Tetris affidabile e dal 1986 in poi vende i diritti di distribuzione completi del gioco a Mirrorsoft e Spectrum Holobyte, la qual cosa gli permette di trarre profitto da qualsiasi copia di Tetris venga creata in America e nel Regno Unito.
I computer sono relativamente basilari negli anni ’80, e Stein identifica tutti i possibili dispositivi di gioco sotto la categoria “computer” ma, ripeto, lui non ha in mano alcun contratto firmato ( e pagato ) con Elorg, ed essendo un gran furbacchione sta imbrogliando tutti facendo credere di avere quello che non ha. Semplicemente cerca di trarre il massimo profitto possibile da qualcosa di cui non è proprietario.

Sono stati stipulati contratti e affari falsi per ottenere un profitto dal gioco

Eh sì, Come detto prima, Robert Stein vende i diritti immaginari a Mirrorsoft, che a sua volta concede una sublicenza, anch’essa immaginaria, ad ATARI GAMES per la distribuzione di tetris negli Stati Uniti e in Giappone.
L’altra società di giochi ingannata da Stein è Spectrum HoloByte, la quale concede una sublicenza ( sempre immaginaria ) a Bulletproof Software per la distribuzione in Giappone. Ah. E aggiungeteci anche Nintendo che ne acquista i diritti per il suo NES mentre nel frattempo progetta di acquisire anche i diritti per rilasciare una versione portatile per il suo Game Boy. Insomma ataritecari, nel 1988 cinque società credono di possedere legittimamente i diritti di Tetris, e varie versioni vengono vendute in loro nome in tutto il mondo. Con così tanti soldi sul tavolo, non sorprende che l’Unione Sovietica se ne sia accorta e abbia deciso di intervenire, e come la maggior parte delle cose della vita e dei tradimenti coniugali, se ne accorge per caso.

La Russia ha scoperto tutti i giochi illeciti “Tetris” in un incontro con Nintendo

Nel febbraio 1989, il signor Henk Rogers mira a produrre una versione di Tetris per il Game Boy di Nintendo. Questo sogno lo porta ad incontrare i vertici di Elektronorgtechnica (o Elorg).
A causa del complicato rapporto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, durante la Guerra Fredda i visti vengono rilasciati solo per scopi molto specifici e Rogers ha quello sbagliato. Ha viaggiato nel paese come turista piuttosto che come uomo d’affari, il che mette a repentaglio il suo tentativo di concludere il business.
Le cose si complicano ulteriormente quando Rogers presenta ai sovietici una cartuccia di Tetris per NES della Bulletproof Software. I sovietici cadono dalle nuvole e capiscono che versioni di Tetris per console domestiche  vengono commercializzate a loro insaputa poiché i diritti che Robert Stein ha venduto a Nintendo sono, come detto prima, completamente immaginari.
Entro la fine di quella riunione, Nintendo riesce quindi ad acquistare i diritti legittimi sulle versioni portatili e per console domestiche di Tetris che poi sono quelli veri e unici!.

La lotta per la licenza “Tetris” è stata lunga e feroce

Quindi, alla fine è Nintendo che si assicura i diritti di Tetris, l’accordo richiede una quantità impressionante di lavoro ( e di soldi ) per essere raggiunto, ma Robert Stein di Andromeda e Kevin Maxwell di Mirrorsoft non rimangono certo con le mani in mano a guardare. Hanno già concesso la licenza ad altre società e fare retromarcia significherebbe generare un enorme danno economico e di immagine, così entrambi i soggetti si impegnano, anche subdolamente, a ottenere una fetta di quella preziosissima torta.
Si dice che il padre di Kevin Maxwell, (Robert, il fondatore di Mirrorsoft), abbia contattato addirittura Mikhail Gorbochev per impedire a Rogers di ottenere i diritti per Nintendo e poiché Stein gli ha gia venduto una licenza inventata, lo stesso Rogers viene trattenuto e interrogato per ore dal KGB. Ad aumentare la confusione sulla scena irrompe anche l’FBI che al suo rientro invece trattiene Robert Maxwell accusandolo di essere una spia russa proprio a causa dei suoi rapporti compromettenti con le alte sfere politiche russe.
Nonostante queste disavventure, Nintendo alla fine riesce a vincere definitivamente i diritti nel 1989 e include una cartuccia di Tetris in bandle con il suo Game Boy, contribuendo in modo decisivo a farlo diventare il sistema portatile più venduto in America. Mentre Stein, alla fine, riesce a finalizzare un accordo per i diritti sulle versioni per computer di Tetris nonostante una subdola clausola aggiunta all’ultimo momento al contratto gli fa percepire solo una piccola frazione dei proventi che aveva sempre inseguito.

Durante i negoziati, Stein infatti firma un contratto che definisce un computer come un dispositivo che includa un processore, un monitor, un sistema operativo, un’unità disco e una tastiera.Negli anni ’80 è ancora difficile immaginare un computer che non presenti queste caratteristiche e in mancanza di anche solo una di queste, il contratto non è valido. Inoltre, Stein probabilmente operava nella convinzione che i cabinati arcade e le console domestiche fossero tecnicamente computer e visto che non lo erano, non aveva alcun diritto sull’incredibile quantità di denaro prodotta da quelle versioni, né avrebbe potuto trarre profitto da quelle future realizzate per smartphone e tablet, per dire.

Il creatore non poteva vendere il gioco

Come già detto, per Pajitnov non c’è modo di vendere il gioco alla luce del sole senza rischiare la prigione.
In sostanza ha perso milioni di dollari dalla vendita della sua creazione, ma ha comunque ricevuto un adeguato riconoscimento alla fine degli anni ’90, quando Elorg si sciolse. Nel 1996, Henk Rogers (che realizzò la versione per Game Boy di Tetris ) torna a Mosca e riesce ad intestare con successo i diritti del gioco a Pajitnov, il quale nel frattempo si è già trasferito negli Stati Uniti dal 1991. Quando ciò accade, il duo fonda la The Tetris Company, che è poi quella che attualmente detiene tutti i diritti del gioco e gode dei relativi guadagni.

La cartuccia senza licenza di Atari è costata loro un sacco di soldi

E Atari? Qual’è stato il ruolo di Atari in tutta questa storia? Eeeeh, nella lotta per i diritti di Tetris poche aziende sono state colpite duramente come Atari . Atari Games ha acquistato in sublicenza il gioco da Mirrorsoft e prodotto una versione arcade di Tetris nel 1988. Tengen, il braccio consumer della società, ha rilasciato un porting per NES nel maggio 1989, ma ciò è servito solo a complicare ulteriormente le cose.
Nello stesso anno, infatti, Henk Rogers finalizzava l’accordo con Elorg il quale concede i diritti esclusivi di tetris a Nintendo per la versione console (l’accordo viene raggiunto nel febbraio 1989). Qual’è la prima cosa che fa Nintendo? Cita in giudizio Atari/Tengen e vince, rendendo impossibile per Atari continuare a vendere il suo gioco di cui credeva di avere i diritti. Al momento del verdetto, Atari ha già venduto circa 100.000 copie del gioco per NES e alla società viene ordinato di ritirare e distruggere tutte le cartucce invendute, il che provoca un’enorme perdita finanziaria.

Oggi, “Tetris” è il gioco più venduto di tutti i tempi

Nonostante (o forse a causa) della nebulosa situazione dei diritti, Tetris è diventato il videogioco più venduto di tutti i tempi . La sua associazione al Game Boy di Nintendo è stata in gran parte responsabile del suo successo mondiale;
Se nei suoi primi anni di vita il gioco è stato un pasticciaccio brutto di violazioni dei diritti e accordi clandestini, il gameplay avvincente di Tetris sta ancora affascinando i giocatori a distanza di decenni e a distanza di più di 30 anni dal quel primo momento in cui l’Europa ne scoprì l’esistenza, Tetris ha ancora una base di fan straordinariamente devota. Il Tetris World Championship si tiene ogni anno al Portland Retro Gaming Expo e vede alcuni dei migliori giocatori del mondo sfidarsi con la versione NES del gioco.
Quando il gioco ha compiuto 30 anni, nel 2014 , sono stati programmati incontri di fan in tutti gli Stati Uniti, il che ha generato numerosi party, tornei e omaggi. Tra gli altri fantastici premi a tema Tetris , sono state stampate t-shirt per il 30° anniversario in edizione limitata e un fan ha portato a casa una copia di Jenga Tetris firmata da Alexey Pajitnov.

FONTI:

https://www.nintendolife.com/news/2019/12/feature_the_man_who_lost_tetris
https://www.livescience.com/56481-strange-history-of-tetris.html
https://www.ranker.com/list/history-of-tetris/melissa-brinks
https://www.soundandsoulonline.com/2019/10/17/the-retro-gamer-tetris-from-russia-with-love/
https://www.arcadestory.it/blog/tetris/


Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

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