Quando ho saputo che Arcade Story sarebbe stata al centro di una serie televisiva, ho pianto. E l’ho fatto per due motivi:
1) Da brufoloso, quando andavo in sala giochi, l’unico pensiero che dominava la mia mente era giocare. Giocare a quel videogioco che mi piaceva, e se quel videogioco che mi piaceva era occupato, infilavo e il mio gettone in un altro, e se anche quell’altro era occupato, lo infilavo in Flicky di Sega, perché sapevo che scegliendo Flicky e andandoci giù duro, avevo ottime speranze di passare la successiva mezz’ora spendendo solo 200 lire.
2) La rete interessata al progetto era DMAX, un’emittente ben piazzata sul canale 52 del digitale terrestre che aveva già prodotto opere indimenticabili come Falegnami ad Alta Quota, Gli Svuotacantine e, ehm, Il Boss Del Paranormal.
Detto ciò, capirete la mia commozione nella ragione del fatto che, per la prima volta nella storia delle trasmissioni in chiaro, ci sarebbe stata la reale possibilità di vedere uno show ispirato al mondo dei videogiochi che lo approfondiva dalla parte di coloro che commercializzavano quei videogiochi. Non programmatori, quindi, non grandi brand, meno che mai Steam o Gog e robe internettiane, ma coloro che letteralmente si guadagnavano la pagnotta noleggiando cabinati, riparando schede, e sbattendosi portando grossi armadi in giro dalla mattina alla sera.
Non è bellissimo?
Ok, per la maggior parte dei videogiocatori moderni, anche no.
Ma proprio grazie alle numerose preghiere ( e imprecazioni) sollevate al dio dei videogiochi, la serie è andata in porto. Le riprese sono state ultimate, il regista è stato cambiato e Videogame Hunters arriverà finalmente su DMAX il 25 dicembre alle ore 21.15. La serie non si inventa narrative assurde come si ostinano a fare altri format simili. Saranno 48 minuti di sangue, sudore, e videogiochi, che poi è quasi tutto quello che noi retrogamers chiediamo dalla vita.
Anche il cast è degno di nota. Il protagonista è Antonio Nati nel ruolo di Antonio Nati, l’altro veterano che lo accompagna è Andrea Genovese nel ruolo di Andrea Genovese, poi c’è Domenico Cervini, Michele Colucci, Jessica Armanetti, Carlo Santagostino, Federico Croci, e anche altri.
Date retta, vale la pena guardarlo.
Antonio Nati, classe 1972, è il fondatore e proprietario di Arcade Story, un’impresa che dal giugno 2017 si distingue per il suo impegno nel recupero e nella valorizzazione dei videogiochi vintage.
La sua azienda si è specializza nella restaurazione e nel commercio di flipper e videogiochi d’epoca, portando un pezzo di storia dell’intrattenimento nel presente.
Antonio ha saputo unire la sua passione per il mondo dei videogiochi con l’imprenditorialità, creando un’impresa che non solo preserva un patrimonio culturale, ma contribuisce anche a diffondere la cultura del gaming classico.
Con l’imminente uscita della serie televisiva VIDEOGAMES HUNTER su DMAX, Nati e la sua impresa si preparano a conquistare un pubblico ancor più vasto, portando nelle case degli spettatori la magia delle macchine arcade e il fascino dell’epoca d’oro del gaming.
1) Cosa ti ha spinto a entrare nel business del recupero e della riparazione dei cabinati arcade?
2) Quali sono le principali sfide che affronti quando recuperi un cabinato arcade vecchio e danneggiato?
3) Come scegli i cabinati arcade da recuperare? Hai una particolare attenzione per certi modelli o marchi?
4) Quanto tempo richiede mediamente il processo di restauro di un cabinato, dalla ricezione alla messa in vendita?
5) Quali sono i danni più comuni che trovi nei cabinati arcade( o anche flipper ) e come li ripari?
6) Nel processo di restauro, mantieni l’aspetto originale del cabinato o apporti modifiche per migliorare le prestazioni?
7) Quanto è importante per te preservare l’autenticità dei cabinati rispetto a renderli più moderni o funzionali?
8) C’è una domanda per i cabinati arcade originali restaurati? Come vedi l’evoluzione del mercato in futuro?
9) Qual è il cabinato arcade più raro o interessante che hai mai restaurato e venduto?
10) Come ti sei sentito quando hai dovuto accettare il ruolo da protagonista in questa serie?
11) Quali sono le cose che più ti hanno affascinato o sorpreso durante le riprese?
12) Ti sei preparato per interpretare il ruolo?
13) Qual è stata la scena più difficile da girare e perché?
14) Come ti auguri che il pubblico percepisca la serie?
15) Puoi anticiparci qualche dettaglio sulla trama o sugli sviluppi della serie?
16) Qual è stata l’esperienza più memorabile durante le riprese?