andrea cucchetto
Dopo 62 anni di onorata carriera passata ad acchiappare i computer che gli si presentavano davanti a ogni angolo della vita, il simpatico Andrea Cucchetto pensava di aver finalmente scovato un titolo videoludico facile facile da poter convertire con il minimo sforzo su piattaforma Atari 8 bit, e lasciare un certo segno sulla scena, perché ogni eroe dell’informatica che si rispetti ha bisogno di almeno una conversione da sbandierare con gli amici del circolino retrogaming, altrimenti son nocchini dati dietro alle orecchie e frontini a go-go.
Il titolo videoludico in questione è SPACE TAXI e i suoi tratti distintivi sono: uno, c’è da guidare qualcosa di grosso e pesante che si muove abbastanza male (che è un taxi) di solito sospinto in giro con una certa inerzia che può variare di situazione in situazione; due, c’è la sintesi vocale che, mentre su Commodore 64 è venuta abbastanza bene, sull’Atari 8 bit è proprio un casino e si rischia di non riuscire a farla, oppure che venga fuori con un feroce accento calabrese che non funzionerebbe proprio in bocca a tutti quei passeggeri che se ne vanno in giro per il gioco a fare scelte sbagliate.
Finché Space Taxi se ne restava su Commodore 64, tutto bene: un innocuo videogioco figlio delle possibilità tecniche del suo tempo, molto divertente e con una forte carica nostalgica a rigiocarlo adesso. Con il suo arrivo su Atari 8bit, tutto male (o quasi) : era il 2013 quando Andrea ci metteva le mani sopra per la prima volta e si sarebbe dovuto aspettare fino a quest’anno, il 2023, per vedere la versione di Cucchetto realizzata nella sua totale completezza e magnificenza, quindi mi è parsa una buona idea fare un’altra intervista ad Andrea Cucchetto per chiedergli i dettagli di questa lunga road map che ha condotto Space Taxi infine su Atari 8 bit.
Siamo tutti d’accordo? E allora ascoltate!