Ciao, sta per cominciare la 130esima puntata di Atariteca Podcast nella sua quinta stagione di vita, con un ospite totalmente inaspettato che, pensate, ho sempre incontrato durante numerosi eventi dedicati al retrogaming ma che solo oggi sono finalmente riuscito a intervistare.
Vi anticipo che questa è una delle puntate che ritengo più interessanti forse in assoluto, e sono contento che siate qui ad ascoltare perché sto per condividere tutto questo con voi.
L’ospite di oggi è Fabio “Zedd” Cavallo, attore, scrittore e regista, tra il 1990 e il 2004 ha diretto parecchi videoclip per altrettanti musicisti. Sua è la regia del videoclip di “l’Italiano Medio” degli Articolo 31, e sempre dallo stesso album dirige “Volume”, “Senza Dubbio” e “Pere”. Sempre in ambito musicale dirige i Gemelli Diversi nel videoclip di “Anima Gemella” e partecipa al film “Senza Filtro” degli Articoli 31 in qualità di regista di backstage. Lavorq anche a “Chiedimi se sono Felice” di Aldo, Giovanni & Giacomo.
Fabio è adesso attivo nel campo dell’animazione con il suo GRUGNO STUDIOS e con la collaborazione del fratello produce animazioni che vengono commissionate soprattutto dall’estero.
Ma Fabio è soprattutto un collezionista Arcade della prima ora, uno di quelli che ha iniziato la sua passione durante la golden age degli arcade e l’ha coltivata costantemente fino ad oggi. I suoi occhi hanno assistito a tutta la parabola delle sale giochi ed ha avuto anche l’opportunità di lavorare nella distribuzione dei coin-op per diversi anni alle dipendenze di Williams Electronics.
Insomma, Fabio Zedd Cavallo è molto più che un collezionsta di Arcade, è un vero e proprio inside man degli arcade e i suoi occhi hanno contemplato cose che noi umani non possiamo neanche lontanamente immaginare.
Seriamente Ataritecari, questa puntata ve ben oltre qualsiasi informazione possiate riuscire a reperire con una semplice ricerca su google. Con Zedd Cavallo Atariteca diventa vero e proprio giornalismo d’inchiesta… d’assalto!
Mi sono trovato molto bene a parlare con lui. Ho percepito del buon feeeling, forse più io che lui, per la verità, ma vi accorgerete che Anche Fabio non ha trovato in me nessun motivo per non aprirsi e questo penso sia alla base di ogni buona intervista.
Solito copione anche stavolta: nessuna domanda concordata, nessun siparietto o merchette organizzate, non ho tagliato niente. Qui in Atariteca l’ospite non è un semplice accessorio e anzi, è il perno attorno al quale ruota tutta la puntata. Molti altri podcast scelgono di non seguire questa filosofia.
Per il momento è tutto: vi chiedo cortesemente di lasciare una valutazione positiva ad Atariteca attraverso la app di spotify, e sostenrmi tramite ko-fi se trovate meritevoli i miei sforzi. Questi due gesti sono importantissimi ed hanno un enorme valore. Vi lascio all’intervista a Fabio Zedd Cavallo nella spero prima puntata di questa Underground Arcade.