L’indicibile verità su TRON Arcade

Reading Time: 5 minutes

tron

 

Nel 1982, computer e cinema avevano poco in comune. La stragrande maggioranza degli effetti speciali venivano fatti artigianalmente grazie a pupazzi e modellini in stop-motion, ma nonostante ciò un film esplorò nuovi territori con tecnologiche pionieristiche. Di esso, e di tutto quello a cui ha dato origine torniamo a parlare oggi, per celebrarne degnamente il suo quasi quarantesimo compleanno e il fatto che ne posseggo il blue-ray ( che è bello una cifra. Sissì ), ma anche perché la sua conversione tie-in in sala giochi andò ad incassare più del film stesso al quale era ispirata.
Alla luce di questo, e tenendo conto che TRON è anche una delle 5 pellicole NON ORRIBILI che parlano di realtà virtuale, in Atariteca rendiamo omaggio al videogioco del buon vecchio TRON!
Sigla!

 

TRON! Che bello che era il primo film di TRON, eh?! Un po’ lento a rivederlo ora, ma ditemi voi quale film degli anni ’80 non risulti lento a rivederlo nel 2021. Più lento di un film degli anni ’80 c’è solo un film degli anni ’70, no? Oddio è bello da vedere anche il sequel di Tron: TRON LEGACY. Un giocattolone costato quasi 300 sbiriglioni di paperdollari con una fantastica colonna sonora dei Daft Punk, ma… è moscio! Madò quant’è moscio! Veramente il racconto di mille altre cose già raccontate prima.
Cmq, dicevo, se per voi TRON non significa granché, ci sono qui io per diradare le oscure nubi di ignoranza che si addensano sopra i vostri grossi capoccioni. Non si dica mai che durante la cena di gala all’ambasciata qualcuno vi chieda di Tron e voi rimaniate lì come dei fessi, senza nulla da dire…

Tron è un film prodotto nei primi anni ’80, tempi in cui i brufolosi tipo me tenevano ancora ben lontano lo spirito della vecchiezza e avevano come unico scopo nella vita quello di raggranellare 200 lire da spendere in sala giochi o al bar all’angolo.
Proprio sull’onda della crescente popolarità dei videogames, la Walt Disney Production mise in cantiere un progetto per quei tempi avveniristico: ispirare un lungometraggio direttamente al mondo degli arcade da sala giochi.
Oggi questa è una pratica abbastanza rodata e consueta, e di operazioni di questo tipo ne sono state fatte a badilate, alcune riuscite e altre ANCHE NO. Basti pensare alle trasposizioni cinematografiche di Super Mario Bros., Street Fighter, Double dragon etc. fino ad arrivare ai più recenti e riusciti Tomb Rider e Resident Evil. Ma quando pensate a TRON dovete paragonarlo al grande vecchio, al guru, AL GRAN MAESTRO MOCCOLO della computer grafica.

Tron era il primo film che trattava di REALTÀ VIRTUALE realizzato principalmente con la computer grafica. È stato il precursore di quell’idea di universo ( oh, ricordatevi che siamo nel 1982, il massimo della tecnologia sono l’Atari 2600 e il Commodore vic-20, eh?! ). Lo stesso romanzo “Neuromante” di William Gibson, primo vero e proprio romanzo cyberpunk che getta le basi dell’idea di virtualità, venne scritto due anni dopo.
Insomma, Ataritecari miei, TRON è un profeta del genere, no? Purtroppo, però, ahiahiahi, Nonostante le ottime premesse, il film floppò duro sia con il pubblico che con la critica. Come tutti i Cult che si rispettino venne rivalutato con gli anni, come accaduto per Blues Brothers e Fantasia, e gli è stato riconosciuto il suo innovativo valore sostanzialmente a babbo morto.
Basti solo pensare che nell’anno della sua uscita al cinema non venne candidato a nessun Academy Awards per gli effetti speciali perché la commissione ritenne che il film “ barava “ usando la computer graphics. Vedete voi…
L’evoluzione era però cominciata e Tron fece proseliti già l’anno successivo con la produzione di un telefilm che sfruttava le sue stesse tecnologie: AUTOMAN.

Sentito? Basta avere abbastanza corrente e diventa vera davvero! E che ci vuole, no?

Ma facendo un passo indietro rispetto al film di Steven Lisberger, troviamo il videogioco arcade di TRON. E perché ? Perché Tron Arcade ha la particolarità di essere nato e reso disponibile ben prima che il film venisse rilasciato nelle sale e il motivo sta nel fatto che avrebbe dovuto fungere da traino pubblicitario!
Atipica come cosa, no? In un decennio in cui gli sviluppatori facevano le corse scapicollandosi per riuscire a produrre un videogioco che potesse sfruttare il traino pubblicitario di un film, qui abbiamo un videogioco già bello e che pronto mesi prima che il film esca al cinema. Questa cosa ha quasi del beffardo.

Il fatto è che questa cosa di Disney e del suo film sui videogiochi era già nell’aria di Hollywood mesi prima che tutta la giostra si mettesse a girare e alla Bally Midway presero l’occasione al volo. Disney sta cercando un partner per i videogiochi? ECCOCI QUA!
All’epoca Bally Midway è il più grande produttore di videogiochi a gettoni del Nord America. Il titolo lo ha ottenuto in gran parte producendo e distribuendo videogiochi giapponesi nelle Americhe e nell’Europa occidentale. Ha rapporti con Namco, Taito, e molte altre case del sol levante, ma ha anche ben 2 gruppi di ricerca e sviluppo che si occupano delle sue produzioni originali: Dave Nutting Associated (creatori di GORF, Wizard of WOR, Baby Pac-man ) ed Arcade Engineering (Omega Race, Solar Fox, Satan’s Hollow. ).

tron

All’azienda fa gola la collaborazione con Disney e decide di richiedere un progetto di TRON sia a Dave Nutting Associated che ad Arcade Engineering, e solo dopo, visionandoli entrambi, avrebbero scelto quello su cui scommettere.
Parallelamente, Bill Adams e George Gomez, ecco, loro invece lavorano per il gruppo di ingegneri interni di Midway e all’epoca Bill ha anche il permesso di creare e lanciare idee per i nuovi  giochi e così… Bill e George chiedono di poter presentare una loro idea. Ovviamente, nessuno in Midway crede che i due abbiano anche solo una possibilità di concludere qualcosa, ma sai ché? Falli divertire, no? Tre proposte per Disney sono sempre meglio di due! In caso di emergenza potrebbero essere un buon piano B.
Così Bill Adams, George Gomes e un giovane genio del design elettronico chiamato Attish Ghosh, ricevono la sceneggiatura del film da Disney e cominciano a lavorare sul loro gioco.

Nel frattempo il piano di Disney si delinea e consiste nell’organizzare un torneo nazionale con il videogioco di TRON, da svolgersi presso la catena di sale giochi Aladdin’s Castle Arcade già di proprietà di Bally Midway. Il concorso sarebbe stato lanciato pochi mesi prima dell’uscita del film; e si sarebbe dovuto svolgere fino ad avere uno spareggio cruciale al Madison Square Garden di New York. I vincitori si guadagnavano l’accesso gratuito alla premiere del film.C’è quindi molta pressione per consegnare il gioco in tempo, non solo per non padellare l’uscita del film vero e proprio, ma soprattutto per consentire lo svolgimento del torneo e di tutti gli eventi promozionali correlati. Per risparmiare tempo Bill e Attish decidono di usare l’hardware di Satan’s Hollow. La mossa è molto vantaggiosa perché gli permette di iniziare a sviluppare da subito.

Nelle settimane successive, i ragazzi del team lavorano come pazzi e quando arrivano a dover presentare qualcosa, oltre a delle illustrazioni di come avrebbe dovuto svolgersi il gioco, Bill Adams presenta una rozza demo e George Gomez porta un mockup del mobile arcade con un elaborato joystick dall’impugnatura luminosa. Il gioco sarebbe stata una collection di 7 mini giochi che il giocatore avrebbe potuto scegliere di giocare nell’ordine che voleva.

tron

Intanto, fuori da Midway, il gruppo di Dave Nutting è concentrato nella costruzione di un gioco con un hardware all’avanguardia che utilizza grafica vettoriale 3D, ma ci sta mettendo troppo! Mentre la Arcade Engineering vuole portare un progetto talmente banale che non nessuno riesce neanche a ricordarselo. Bill, George e Attish sono di fatto gli unici ad avere qualcosa di concreto in campo e vista la situazione il management decide in loro favore.

tron

Bill Adam è astuto; decide di affidare ciascun mini-gioco a un programmatore diverso e si concentra sul mettere tutto insieme e farlo funzionare nel migliore dei modi. 7 giochi però sono troppi e il tempo e la memoria disponibile non sono abbastanza. Ne vengono scelti 4 con l’opzione di delegare un quinto ( molto elaborato e per questo pesantissimo in termini di memoria ) per un eventuale videogioco sequel. E infatti DISCS OF TRON diventerà il sequel diretto di TRON e uscirà in sala giochi l’anno successivo, nel 1983. Verrà programmato da Bob Dinnerman, un giovane ingegnere assunto in Midway nel periodo in cui il primo gioco viene messo era in vendita.

Quindi, dopo molti mesi di follia, l’arcade di TRON viene preparato in tempo e Bill e George possono andare a NY per vedersi la finale del torneo. Un cabinato, lo ricordo, BELLISSIMO e considerato da moltissimi come l’apice assoluto mai raggiunto fra i cabinati arcade: dopo di lui l’estetica dei cabinati non poteva fare altro che peggiorare.

FONTI:

The Pinball Chick Interview: George Gomez

http://peterhirschberg.blogspot.com/2008/04/mini-interview-with-designer-of-tron.html


Simone Guidi

Uomo di mare, scribacchino, padre. Arrivo su un cargo battente bandiera liberiana e mi installo nella cultura pop anni 80/90. Atariano della prima ora, tutte le notti guardo le stelle e aspetto che arrivino gli UFO.

Connettiti con l'autore

Il Blister di Retrogaming

Support Atariteca Podcast

Categorie