super mario
Già dal titolo sapete che questa puntata è dedicata ai 35 anni Di Super Mario. Per celebrare un evento di sì ampia portata mi sono sforzato di essere il più accurato possibile. Si, dai, di solito lo sono sempre, però a questo giro lo sono voluto essere di più, ed è per questo che ho scelto di tradire i miei valori attingendo informazioni al libro di Andrea Babich, “I Mondi di Super Mario”, procurandomi una copia cartacea attraverso canali loschi che preferisco non divulgare ma che includono vicoli bui e una Magnum 44. No, scherzo. Lo comprai su IBS senza neanche il bisogno di decifrare antiche rune o precipitare dentro al pozzo delle anime. Con un paio di click.
Sia chiaro, il libro di Andrea a un saggio, e io non leggevo un saggio dal 2007, da quando, cioè, un amico docente di filosofia mi regalò “SENTIRE DIO”, ovvero, “l’immaterialismo come via per un’interpretazione mistica dell’esperienza“, dopo quella lettura ho (giustamente) smesso coi saggi. In generale, però, nessuno mi regala mai libri, neanche a Natale, probabilmente perché amici e conoscenti sono convinti che io sia una persona superficiale e di poco spessore culturale, oppure che i miei gusti siano lontanissimi da un qualsiasi modello che le attuali convenzioni sociali possano definire come “ammodo”. Ecco, sì. I miei gusti non sono AMMODO. Ma in fondo la situazione non è poi così disastrosa; In realtà, quando posso leggo ebook e sfoglio fumetti di ogni tipo certo, ma va a finire che i libri sono di Ernest Cline, e i fumetti sono roba tipo TOTEM COMICS, quindi…va beh, chiamo la sigla a salvami.
C’è stato un preciso momento in cui qualcosa mi è scattato in testa, motivandomi ad arrivare fino in fondo con la lettura, ed è stato precisamente a pagina 17 con la chiusa della bella introduzione di Mattia Ravanelli su Sigheru Miyamoto, quando ho letto questo passaggio qui:
«[…]Miyamoto è un ragazzino incapace di credere che i videogiochi siano cose serie per gente seria. I bambini, nella loro geniale e ingenua curiosità, non possono prendersi troppo sul serio. Figurarsi se possono farlo Mario e Zelda»
«Miyamoto è incapace di credere che i videogiochi siano cose serie per gente seria.»
Ecco.
Spesso, in questa sanguinosissima scena del retrogaming, mi sono trovato di fronte a troppa gente che si prendeva troppo sul serio, che imbastiva polemiche sul niente, che espelleva membri dai gruppi facebook semplicemente perché non la pensavano come loro, che, insomma, aveva perso di vista il concetto principale, e cioè che i videogiochi, soprattutto quelli vecchi (dimenticate per un attimo le next gen con i vari Call Of Duty, The Last Of Us o GTA) erano fondamentalmente concepiti per i giovanissimi, per intrattenerli e spingerli a infilare una monetina in più nella gettoniera o acquistare la cartuccia di un produttore piuttosto che un altro, per divertire e trasportare l’utente in un altro mondo dove era bello tornare, e non c’era bisogno solo di sopravviverci in quel mondo, lo si doveva vivere e divertirsi il più possibile.
È questa l’essenza dei videogiochi, e spesso troppe persone se ne dimenticano, ma Nintendo no […]
Fonti:
https://www.amazon.it/mondi-Mario-Azioni-Interazioni-Esplorazioni/dp/8840009574
http://andreababich.blogspot.com/
https://www.youtube.com/c/AndreaBabich