lunar lander beyond
Non mi merito questo presente. Non mi merito sicuramente questo mondo deprimente fatto di mobili in truciolato, di selfie con le bocche a culo di gallina e carriere da youtuber. Mi meriterei, invece, un’epoca in cui i videogiochi come Lunar Lander Beyond, oppure simili a Lunar Lander Beyond, fossero la normalità. Un’epoca tipo degli anni ottanta 2.0.
E invece no. I videogiochi come Lunar Lander Beyond rimangono delle eccezioni, degli sprazzi di gioia in questa valle di lacrime, delle boccate d’aria fresca nel vespasiano della vita.
Iniziamo dalla premessa: Lunar Lander è stato un brillante videogioco da bar edito dalla sempre nostra affezionatissima Atari e di cui vi ho già raccontato qui, in Atariteca, nella puntata 129.
Dopo tanti anni in cui l’Ip è rimasto nel dimenticatoio, a Dreams Uncorporated viene affidato il compito di rielaborarlo con una veste nuova. La Software House colombiana viene quindi chiamata a fare il seguito di un videogioco che nelle sale giochi era di serie A, con una personalità molto forte ed essenziale che dovrà in qualche modo adeguarsi ai tempi moderni con un sequel che nessuno si aspettava o richiedeva.
Riuscire a soddisfare il compito mantenendo riconoscibile l’IP ma anche dandogli una propria personalità è molto difficile, soprattutto nel mercato dei videogiochi di oggi, fatto di pianificazione, focus group, e di più paletti di fronte ai quali fermarsi che nuovi sentieri da seguire.
Beh. Incredibile a dirsi, i regaz di Dreams Uncorporated ce la fanno e ci regalano una piccola vittoria della creatività e dell’estro sulla potenza e la pianificazione. Ci regalano Roberto Baggio.
Il punto è che quando la maggior parte delle persone in Italia pensa al retrogaming nel 2024, pensa ai primi videogiochi Nintendo o Sega, e siamo rimasti in pochi a ricordarci di quello che c’era prima. Se ci pensate bene, non c’è niente di più retrogaming di Atari. Negli ultimi anni, poi, Atari ha cambiato passo iniziando a pubblicare alcune delle sue proprietà classiche in veste modernizzata. Niente che possa essere classificato con triple vocali, ovviamente, ma quel tanto che basta per attrarre i videogiocatori moderni in questi tempi agri in cui i titoloni sono tutti uguali e non giustificano più un investimento superiore agli 80 euro. Ed ecco che Atari pubblica anche Akka Harr, QOMP2, e l’imminente Yars Rising.
Io, però, sono qui per parlarvi di Lunar Lander Beyond. Un titolo entusiasmante che mi ha rimesso alla guida di un’astronave, e che ( adesso che lo ho giocato posso confermare ) è molto più divertente ed elaborato dell’originale.
Se avete seguito il ritorno alla ribalta di Atari, potreste aver notato che è arrivato per fasi: la prima fase è passata attraverso il “Recharged” di un sacco di titoli arcade classici come Centipede, Missile Command, e Breakout. Giochi semplici con lunghe radici piantate in sala giochi riproposti per restituire un’esperienza di gioco più moderna. Arriva adesso la fase due, in cui a diversi sviluppatori viene data la possibilità di arricchire la storia e la legacy di alcuni dei giochi più memorabili di Atari.
La fase due è iniziata l’anno scorso con Orbit Studios che ha sviluppato una nuova versione di Haunted House e continuerà in un futuro molto prossimo, entro la fine del 2024, dato che Way Forward rilascerà Yars Rising, un nuovo sequel di Yars Revenge. Fra questi due giochi si piazza Lunar Lander Beyond; già disponibile dal 24 Aprile è il sequel del cabinato da sala giochi, Lunar Lander, e offre una versione enanched del classico con un cast di personaggi variegato e un’ampia varietà di fasi da portare a termine.
Non credo che ci sia bisogno di spiegare ancora cosa è stato l’originale Lunar Lander visto che l’ho già fatto nella puntata 129 ad esso dedicata, vi basti sapere che attendere 45 anni per questo sequel è valsa la pena.
45 anni dopo, dicevo, Lunar Lander Beyond riprende i concetti base dell’originale e li trasforma in un vero e proprio videogioco moderno, completo di personaggi a cui ci si può affezionare e una storia avvincente molto più articolata e complessa di un semplice atterraggio sulla luna.
Ambientato in un futuro distante circa 150 anni, dove l’esplorazione spaziale è ormai una consuetudine rodata e pianeti come Marte e Venere sono il giardino di casa dell’umanità, si deve giocare nei panni di un nuovo assunto presso la Pegasus; una società che trasporta merci e recupera risorse e persone nei sistemi solari. La nostra vita cambia per sempre quando una serie di devastanti buchi neri appaiono misteriosamente in tutta la galassia, seminando caos e distruzione di massa sui vari pianeti. In un batter d’occhio la Pegasus passa dall’essere una semplice compagnia di corrieri galattici all’essere una parte vitale del salvataggio universale.
E come nuovo dipendente della Pegasus Corporation, la vita del player è quanto di più stressante si possa immaginare. Questa megacorporazione fornisce consegne in tutta la galassia, ma per mantenere bassi i costi paga pochissimo i suoi piloti, talmente poco che per loro robe come ossigeno e acqua sono lussi. In questo infernale (anche un po’ troppo familiare, no?!) incubo capitalista, spetta a te, giocatore, sopravvivere pilotando la tua nave per guadagnarti i soldi per vivere. Il compito del player diventa rapidamente quello di affrontare voli impervi nel tentativo di recuperare oggetti e salvare persone bloccate su pianeti diversi, il tutto mentre si impara sempre qualcosa di più riguardo all’evento catastrofico che ha devastato la galassia.
Lunar Lander Beyond ci viene venduto come un seguito del classico gioco arcade e per certi versi è anche vero dato che passeremo la maggior parte del tempo imparando a pilotare con maestria il nostro modulo di salvataggio, e mentre cerchiamo di capire cosa ci sta succedendo intorno disponiamo del controllo su un divertente cast di personaggi, incluso un dottore drogato, un ex pilota esaurito, e persino una donna russa che nutre un odio atavico nei confronti di tutto ciò che riguarda la Pegasus, l’impresa per cui lavoriamo e che rappresenta smaccatamente l’incarnazione del turbo capitalismo.
Precisione è la parola d’ordine del gioco, bisogna stare attenti all’uso dei propulsori nel contrastare la gravità e c’è la minaccia costante di perdere il controllo del modulo. Con la pressione costante del tempo e del carburante limitato che incombe su di noi, non ci vuole molto perché la sfida di Lunar Lander Beyond si faccia interessante.
Detta così, vi sembrerà che questo Lunar Lander Beyond non sia altro che una versione futuristica di Choplifter ( altro classico trattato qui in Atariteca con la puntata 117 ), ma potete stare tranquilli, il gioco prevede anche la navigazione attraverso labirinti e aree ostili, e salvare le persone bloccate in giro può accadere quando meno ce lo aspettiamo, anche quando la missione da compiere non è specificatamente orientata al salvataggio.
La cosa bella di questo gioco è il modo in cui consente ai diversi personaggi di esprimere la propria opinione e sollevare alcune domande importanti durante l’interazione col giocatore. A volte queste conversazioni possono rende difficile capire chi stia nel torto o nella ragione.
Per fortuna c’è presto la possibilità di sbloccare alcuni potenziamenti che facilitano notevolmente la vita di un pilota spaziale.
Il primo di questi è lo stabilizzatore, che rallenta la nave fino a fermarla sul posto al costo di un po’ di carburante extra. C’è anche uno scudo che si può attivare se si sta per essere colpiti da qualcosa (ma che consuma carburante in modo incredibilmente veloce), e c’è anche un potenziamento per accelerare attraverso i livelli. Ulteriori potenziamenti da raccogliere durante le missioni sono più di una dozzina, ma la navicella ha spazio per equipaggiarsi solo con tre, quindi si dovrà decidere qual’è quello più adatto e in quale momento utilizzarlo.
Nella storia ci sono alcuni colpi di scena divertenti e il cast vocale, insieme alle numerose cut-scene presenti, fanno un ottimo lavoro nel mantenere le cose interessanti anche quando si tratta di completare delle missioni semplici.
Oltre ai diversi aggiornamenti, Lunar Lander Beyond include anche quattro diverse navi da selezionare nel corso della storia. Il Beetle iniziale è una piccola nave robusta con controlli difficili da padroneggiare. Procedendo con il gioco si sbloccheranno altri tipi di nave come la Dragonfly, che è totalmente diversa. Ha la possibilità di spostarsi immediatamente dove la si vuole dirigere senza doverla ruotare attorno al proprio asse per poi attivare i propulsori, cambia completamente il modo in cui si può pilotare ma per compensare quanto sia più facile manovrarla, si muove a passo di lumaca. lo Spider è l’esatto opposto delle altre: si muove velocissima, tanto veloce che è molto facile schiantarsi. Ci vuole abilità nel padroneggiarla ma cosa veramente importante è che proprio grazie alla navette così diverse, il gioco ottiene quella varietà tanto necessaria per non annoiarsi e che, in definitiva, permette al giocatore di scegliere il tipo di esperienza di guida che vuole provare.
Ogni fase è più adatta a una nave specifica, quindi è importante padroneggiarle tutte.
Fra i cambiamenti apportati al gameplay, Lunar Lander Beyond mette in campo quello più originale: la gestione dello stress mentale dei nostri piloti.
Funziona così: quando il lander urta oggetti o si schianta contro le pareti, ci sono buone probabilità che la nave non venga danneggiata abbastanza da essere distrutta ma i piloti all’interno si spaventano e si stressano, il che alla fine può portarli a un tipo di follia spaziale in cui iniziano a vedere immagini inquietanti come occhi, bocche ed perfino elefantini rosa in giro per il campo da gioco con tanto di malfunzionamento della mappa e trigger adattivi tramite il DualSense del controller che rendono la navicella più difficile da controllare. Lo stress si accumula tra una missione e l’altra e il modo per risolvere questo problema è far marcare visita ai piloti mettendoli fuori servizio per un po’, ciò significa che le nostre missioni dovranno essere portate a termine da un altro pilota, forse meno esperto, che manovrerà peggio o consumerà più carburante. Non mi aspettavo di dover gestire la salute mentale delle persone in un gioco Lunar Lander, ma è un’aggiunta davvero interessante.
Seppur la raccolta dei crediti sia uno degli obiettivi di Lunar Lander Beyond, il loro impiego quasi nullo nel gioco è una mancanza di cui ho sentito la necessità. Al di fuori di un paio di procedure mediche specifiche per curare i piloti, non c’è praticamente modo di spenderli. Lo so cosa state pensando: l’acquisto delle navi! Eh no. Purtroppo no. Tutte le navi e i potenziamenti vengono sbloccati semplicemente giocando e non c’è assolutamente nulla da comprare per poter aggiornare il Lander.
È un peccato. Sentivo un gran bisogno di spenderli in qualcosa, qualsiasi cosa, robe tipo il colore della navetta o magari aggiungere stickers stupidi, uno spoiler dietro e l’impianto stereo ultra potente.
Tutte le meccaniche di Lunar Lander Beyond sono fantastiche. Visivamente il gioco è bello e la colonna sonora è piacevole. I livelli sono tutti abbastanza contenuti e nessuno prende più di cinque o sei minuti per essere completato. Questo non è un problema; con tutti i tipi di gare, percorsi a ostacoli e nuovi pericoli che si possono trovare sui cinque pianeti di gioco, Lunar Lander Beyond ti lancia sempre nuove idee in modo rapido e intenso, e non ti fa annoiare.
Di sicuro il termine “Beyond” contenuto nel titolo non è lì per caso perché questo gioco va ben oltre l’originale e lo fa senza perdere di vista ciò che ha reso quel gioco così memorabile. Fra la forte caratterizzazione dei personaggi e la lunga campagna piena di missioni da completare, nonché una lore di fondo da svelare, un fan di Lunar Lander non può rimanere deluso da questo sequel ambizioso.
CONCLUDENDO: Lunar Lander Beyond è una fantastica rivisitazione di un classico retro, con un gameplay teso e nervoso, molta varietà e alcuni interessanti elementi gestionali.
Il sistema di stress è fantastico e aggiunge un plusvalore a quello che avrebbe potuto essere semplicemente un gioco in stile arcade molto meno ponderato.
Completamente fuori dalla serie Recharged, questo aggiornamento trasforma il semplice concetto di un gioco arcade del 1979 in un’avventura basata su trama orizzontale in cui il destino dell’intera galassia potrebbe dipendere da quanto bene si sa parcheggiare la nostra astronave. Con dozzine di emozionanti missioni e un fantastico cast di personaggi che lo espande davvero, il concetto originale è stato trasformato in qualcosa di quasi irriconoscibile ma sicuramente irrinunciabile.
Forza Atari, avanti così.